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lunedì 21 settembre 2015

Make Cous Cous Not War!


San Vito Lo Capo ed il Cous Cous Fest, un connubio di sapori e cultura che quest’anno festeggia diciotto anni. Da sempre ho partecipato a questo festival internazionale dell’integrazione culturale, come golosa appassionata di couscous prima, vincitrice del primo contest Bia nel 2012 (link qui) e quest’anno come componente della giuria del campionato italiano, insieme alla presidente Chiara Maci, l’amministratore delegato dell’azienda Bia Spa e gli chef sanvitesi Rocco Pace del “Crik&Crok”, Giovanni Torrente del “Trinacria” ed Enzo Battaglia de “La Casa di Enzo”. 
 

Il 19 ed il 20 settembre si è svolta la sfida tra sei chef per aggiudicarsi il posto nella squadra italiana, capitanata dallo chef Rocco Pace. 
Questi i piatti in ordine di degustazione e di giudizio: 
Bon bon di seppie ripiene di cous cous e marmellata di mojito di Salvatore Lipari
"Cous cous alla Norma" di Domenico Della Salandra
“Viaggio in Sicilia" di Stefano De Gregorio (il piatto vincitore)
"Cous cous di barena" di Daniele Zennaro
"Cous cous al basilico con vellutata di zucchine con caponata nebroidea" di Tindaro Ricciardo
“Citruscous” di Ettore Moliteo
Per gentile concessione di quest’ultimo, vi lascio di seguito la ricetta di questo dessert, meno comune delle tradizionali preparazioni salate, innovativo ed accattivante per freschezza e consistenza.

Per lo sciroppo al gelsomino:
1 l  acqua
500 g zucchero
abbondanti fiori di gelsomino
Portare ad ebollizione acqua e zucchero, lasciare raffreddare lo sciroppo fino al raggiungimento di 60°C e lasciarvi in infusione i fiori per 48 ore. Filtrare il tutto.
Per il couscous:
200 g couscous Bia
250 g sciroppo al gelsomino
Far bollire lo sciroppo e versarlo sul couscous, coprire ermeticamente. Lasciar riposare fino al completo assorbimento del liquido. Appena raffreddato, sgranare.
Per il gelato alla citronella:
800 g latte intero fresco
200 g panna fresca
200 g zucchero di canna
un mazzetto di foglie di citronella essiccaste
4 g farina di semi di carrube
20 g clorofilla di spinaci
Mettere in infusione le foglie di citronella con latte e panna per 12 ore.Portare ad ebollizione l’infuso con lo zucchero ed emulsionare con la farina di semi di carrube. Per accentuare il colore aggiungere la clorofilla di spinaci ottenuta sbianchendo le foglie, frullandole e filtrandole. Mantecare il composto.
Per la salsa di gelsi:
400 g Gelsi
50 g zucchero di canna
Far cuocere i gelsi con lo zucchero, appena la frutta comincia a sfaldarsi, frullare il tutto e filtrare.
Per le scorze di limone candite:
4 limoni
1 l acqua
1 kg zucchero di canna
Tagliare la buccia dei limoni a listarelle ed immergerle nello sciroppo ottenuto facendo bollire l’acqua con lo zucchero.
lasciare in infusione per 24 ore.
Per la spuma di ricotta:
400 g ricotta di pecora
80 g zucchero a velo
100 g panna fresca
100 g latte intero fresco
Far gocciolare la ricotta per almeno 24 ore, Setacciarla e mescolarla con lo zucchero a velo, il latte e la panna. Versare il contenuto ottenuto in un sifone e caricarlo con una capsula.
Ancora una volta ad essere premiata è stata la tradizione mediterranea, anche se una certa innovazione non è passata inosservata.

Qui il link del mio articolo su Cronache di Gusto.

Non solo la gara, ma anche laboratori di cous cous dedicati ai più piccoli e degustazioni di cous cous.

Chiara Maci durante il suo laboratorio con i bambini
Luciano Pollini insieme ad un piccolo chef
L'"aiutante" Andy Luotto
Piccoli chef al lavoro
La gara gastronomica internazionale si svolgerà a San Vito Lo Capo dal 24 al 26 settembre. In gara accanto all’Italia Brasile, Francia, Israele, Marocco, Palestina, Senegal, Stati Uniti, Tunisia e per la prima volta le Isole Mauritius.



giovedì 4 ottobre 2012

Couscous pesce spada, melanzane, uvetta, capperi e menta con cipolla rossa in agrodolce e sesamo su cialda di mandorle


Eccovi finalmente la ricetta di couscous con cui ho partecipato e vinto il Concorso “Bia Chef Moi”! :)
Da quando ho saputo  del concorso ho desiderato con tutto il cuore potere avere l’opportunità di riproporre il mio piatto nella splendida cornice di S. Vito Lo Capo durante il Cous Cous Fest. È così è andata…! ;) È proprio vero che a volte la forza dei propri desideri diventa una calamita.. Per il couscous ho sempre avuto una predilezione particolare: il rito della sua preparazione, fatto di movimenti lenti, nasconde una magia quasi ipnotica e poi i suoi granelli, piccoli e dorati, mi ricordano le spiagge della mia Sicilia… Questa ricetta è dedicata alla mia isola, ai suoi colori caldi e alla mia memoria dei suoi sapori.